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Zagarolo, primo riunione del consiglio delle bambine e dei bambini: primi passi verso un nuovo modello di città

Zagarolo, primo riunione del consiglio delle bambine e dei bambini: primi passi verso un nuovo modello di città

I bambini delle classi quarte e quinte dell’Istituto Comprensivo di Zagarolo e dell’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Valle Martella, con il sindaco di Zagarolo Emanuela Panzironi, i docenti e Alberto Iacovacci referente del progetto "Città dei Bambini"

Le nostre città crescono ma non sempre migliorano. Se infatti aumenta il numero dei loro residenti poi non sempre migliora la qualità della vita che vi si conduce, soprattutto per gli anziani e i bambini che vi abitano. Colpa di un modello di sviluppo che da più di un secolo privilegia il mondo degli adulti lavoratori e delle loro auto, dimenticandosi di chi lavoratore non lo è più (o non lo è ancora) e di chi per spostarsi vorrebbe andare a piedi piuttosto che salire su un’auto. C’è però chi da più di trent’anni si è posto l’obiettivo di rimettere in discussione tale modello urbanistico e con pazienza, lucidità e tenacia persegue un’idea di città completamente diversa. Fin dai primi anni novanta, volendo dar seguito alla Convenzione dei diritti dei bambini licenziata dall’ONU nel 1989, Francesco Tonucci, psicologo del Dipartimento di Scienze cognitive del CNR, ha infatti posto mano a un progetto ambizioso e lungimirante che intende ridisegnare le nostre Città assumendo ad unità di misura del loro sviluppo il mondo dei bambini e dei loro bisogni essenziali. 

Dopo averlo sperimentato con successo nella sua città natale di Fano, il prof. Tonucci è riuscito a diffondere il proprio progetto in numerose città italiane e attualmente, grazie al progetto regionale “Il Lazio. La Regione delle bambine e dei bambini”, le sue idealità sono rinvenibili anche nella nostra Città Metropolitana visto che finora sono state adottate da ben 21 delle sue realtà locali, di cui 19 Comuni e 2 Municipi.

 Nelle sue linee essenziali il progetto persegue 3 grandi obiettivi:

  • Favorire la partecipazione attiva delle bambine e dei bambini al governo della Città attraverso la formazione di un loro Consiglio che concorre all’ideazione e alla coprogettazione di iniziative ritenute dai bambini stessi utili per migliorare la qualità della vita urbana
  • Ripristinare la possibilità reale che i bambini e le bambine possano tornare a raggiungere le loro scuole a piedi così da favorire la loro salute fisica e mentale oltre che migliorare la qualità dell’aria per tutti
  • Rispettare il diritto al gioco di tutto il mondo dell’infanzia così come solennemente fissato dall’art. 31 della Convenzione grazie alla creazione di un assetto urbano che renda nuovamente possibile ai bambini di viverlo in piena autonomia raggiungendo inoltre i suoi spazi ludici in piena sicurezza

Detto così sembrerebbe un programma di facile realizzazione e con ricadute non così significative. Ma chiunque conosca davvero lo stato della mobilità e della “giocabilità” dei nostri spazi urbani sa bene che così non è. E non per caso o per malaugurata sorte, ma per scelte urbanistiche ben precise che non hanno mai guardato al mondo dei bambini come bene primario da premiare e salvaguardare. Quanto poi ai suoi effetti potranno apparire limitati solo a chi non sa valutare quanti e quali cambiamenti verrebbero ad imporsi nel sistema della mobilità urbana e nel riequilibrio tra spazi pedonali e spazi riservati alle auto. Un equilibrio oggi quasi dappertutto assente e proprio per questo avvertito come obiettivo primario da un numero crescente di cittadini, primi tra i quali figurano i nostri bambini.

Con la recente adesione a tale progetto anche la Città di Zagarolo sta muovendo i suoi primi passi per raggiungere gli obiettivi appena ricordati e la presentazione al Consiglio Comunale del Consiglio delle bambine e dei bambini espresso dalle classi quarte e quinte dell’Istituto Comprensivo di Zagarolo e dell’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Valle Martella testimonia quanto l’attuale Amministrazione condivida il nuovo modello di sviluppo che ispira l’intero progetto. L’attenzione concreta che la Regione Lazio ha poi rivolto a tale prospettiva, assegnando ad ogni Città aderente al progetto un finanziamento adeguato a soddisfare le prime richieste utili alla sua attuazione, lascia ben sperare che gli obiettivi specifici che ogni Consiglio ha iniziato ad elaborare possano davvero realizzarsi e il nuovo volto delle Città possa iniziare a prendere forma.


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