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Kevin Hays TRIO feat. Billy Hart & Ben Street alla Casa del Jazz

Kevin Hays TRIO feat. Billy Hart & Ben Street alla Casa del Jazz

Pianista classe 1968, Kevin Hays incarna con minuzia sublime l’estetica di una generazione di musicisti americani la quale, a partire specialmente dagli anni ’90, riscoprì nuove peculiarità che la scelta di formazioni acustiche anticamente possedeva. Sideman di personaggi come Benny Golson, Joshua Redman, Steve Wilson, Seamus Blake e Eddie Henderson, Hays capitana nel corso della sua carriera diversi trii a suo nome. Splendidi gli album What Survives, For Heaven's Sake, You've Got a Friend e Live at Smalls partoriti nella ultradecennale collaborazione con il contrabbassista Doug Weiss e il batterista Bill Stewart.

Il suo modo di suonare fortemente comunicativo e dialogico, specialmente nell’utilizzo melodico di entrambe le mani, lo ha portato a partorire degli autentici gioielli anche in piano solo, come Piano Works III: Open Range (Act 2011) e Variations (Pirouet 2015, splendido, su musiche di Robert Schumann). I più possono notare questa straordinaria, moderna e personale maniera di approcciarsi agli 88 tasti nella musica di Brad Mehldau. Non è un caso che, proprio con Mehldau, Hays abbia prodotto una serie di piano duets contenuti nell’album Modern Music su brani del sassofonista e compositore Patrick Zimmerli.  

A partire dal 2020 Hays forma un nuovo trio con Ben Street al contrabbasso e il leggendario Billy Hart alla batteria, dal quale scaturirono All Things Are e Bridges nate per la Smoke Session Records, etichetta fondata nel 2014 dallo stesso club dell’Upper West Side di Manhattan. Il trio si è esibito in uno straordinario concerto alla Casa del Jazz di Roma il 13 novembre scorso, grazie all’invito del sempre attento direttore artistico Luciano Linzi.

È decisamente inattesa la shorteriana On the milky way express in apertura di serata, brano che il compianto Wayne inserì in High Life, suo rappresentativo album degli anni ’90. La versione del trio fornisce alla composizione una veste del tutto nuova, complice certamente la destrutturazione minimal dovuta all’impianto acustico della compagine.

Apparirebbe alquanto discutibile, a questo punto, l’inserimento a seguire di uno storico standard come How High the Moon. La versione donata al pubblico dal trio risulta però completamente riarmonizzata e ripensata ritmicamente, riuscendo così a creare un forte legame quasi naturale con il brano di apertura.

Tratta dall’ultimo album Bridges (2013), il gruppo ci regala una bellissima interpretazione della beatlesiana With a Little Help from my Friend, che molti di voi ricorderanno, nella versione del celebre concerto di Woodstock, dalla voce del leggendario Joe Cocker.

A questo punto Hays prende parola, annunciando la dedica dello splendido brano in piano solo che ne consegue al batterista Roy Haynes, scomparso appena un giorno prima del concerto. La notizia è così fresca che qualcuno tra il pubblico non nasconde di scoprirla in quel frangente. In piano solo Hays è strepitoso, non mancando di abbinare, come sovente gli accade, l’utilizzo della voce a supporto melodico del suo playing.

Altro riarrangiamento che i tre propongono al pubblico di Villa Osio riguarda il brano I’ll remember April, standard composto nel 1941 dal songwriter Gene de Paul. All’interno di questo brano, a mio avviso, il pianista newyorkese si abbandona al solo più riuscito dell’intero concerto, acclamato con fragore dall’attento pubblico -composto anche da molti importanti musicisti della scena romana-.

Prima di giungere in fondo alla scaletta, Hays e Street lasciano spazio ad un bellissimo assolo di Billy Hart, particolarmente ispirato sui tamburi, dai quali scaturiscono linee melodiche quasi timpanistiche, a sfoggio di una rara e moderna sensibilità tutt’altro che scontata per un batterista classe 1940.

Come bis, il trio si concede ad una incantevole versione in forma di ballad della Cherokee di Ray Noble, brano che usualmente viene eseguito in versione fast. Serata certamente da annoverare tra le più intense dell’intero cartellone di quest’anno.


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