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Settembre 08, 2024

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Palazzo Rospigliosi e il Museo del Giocattolo

Palazzo Rospigliosi e il Museo del Giocattolo

Di Andrea Celeste Peronti*

I Rospigliosi entrarono in possesso del fabbricato il 26 Giugno 1670, quando un loro congiunto, Giovan Battista, acquistò dai Ludovisi il Ducato di Zagarolo per ben 885.000 scudi.

I Ludovisi, a loro volta, avevano ottenuto il Ducato nel 1622, quando il Cardinal Ludovico Ludovisi lo comprò da Pier Francesco Colonna per 860.000 scudi. La famiglia Colonna possedeva i territori di Zagarolo fin dall’anno 1000, ma solo nel 1569 l’insieme di essi fu riconosciuto da Papa San Pio V come feudo di Vittoria Colonna, moglie di Camillo e madre di Pompeo.

Nel 1571 per celebrare la vittoria ottenuta a Lepanto contro i Turchi, Pompeo Colonna avviò i lavori che trasformarono la preesistente fortezza medievale in palazzo ducale.

L’abitazione dei Duchi di Zagarolo fu testimone di eventi di grande rilevanza storica. Nel 1585 pernottò al suo interno Papa Sisto V, giunto nel feudo dei Colonna per assistere ai lavori dell’Acquedotto Felice. Nel 1591 ospitò la riunione di un gruppo di teologi che supervisionarono una riedizione della Vulgata. Ricordiamo tra i membri del collegio Marcantonio I Colonna e San Roberto Bellarmino.

Nel 1606 trovò rifugio nel palazzo Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, diretto verso Napoli per evitare una condanna emessa nei suoi confronti durante il suo inquieto soggiorno romano. Qui l’artista dipinse per Marzio Colonna la Cena in Emmaus e la Maddalena Penitente.

La dimora fu ampliata dal Cardinal Ludovisi che provvide ad allestire nel piano nobile le gallerie destinate ad accogliere le sue collezioni. Altre modifiche furono volute dai Rospigliosi Pallavacini che commissionarono ulteriori decorazioni per gli interni.

Durante il periodo di proprietà dei Rospigliosi tra gli altri, visitarono l’edificio Carlo III di Borbone e il poeta Vittorio Alfieri.

Nel 1773 la struttura subì dei danni a causa di un terremoto che distrusse il torrione medievale.

Dal 1850 al 1900 Palazzo Rospigliosi ospita l’Ordine della Divina Provvidenza, convento di suore fondato da Suor Maria Elena Bettini. Successivamente nelle sale del Palazzo fu istituito il Municipio dopo il terremoto del 1915.

Il Piano Nobile fu ceduto ad un collegio di Padri Greci e poi di Padri Giuseppini. Seguì l’installazione della sede del Partito dell’Opera Balilla, della Milizia e del Cinema Verdi gestito dall’Opera Nazionale del Dopolavoro.

Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale vide ulteriori trasformazioni a seconda dell’utilizzo: gli affreschi furono coperti o addirittura distrutti per accogliere la fabbrica di paracadute e di gommoni e per ospitare l’ospedale militare nel quale vennero ricoverati i soldati provenienti dal fronte di Cassino e Anzio, fino all’arrivo degli sfollati che consumarono i pavimenti marmorei accendendo i fuochi a terra. Tra il 1931 e il 1932 il palazzo ducale fu spogliato di tutti gli arredi mobili. Dopo un primo e parziale restauro negli anni ’50, la principessa Elvina Pallavicini, ultima proprietaria dei discendenti Rospigliosi, vendette il Palazzo al Comune di Zagarolo nel 1979.

Il 2 febbraio 2003 iniziò il restauro dell’ala est dello stabile, che nel 2005 diventa sede del Museo del Giocattolo di Zagarolo. I lavori, diretti dall’architetto Roberto Pinci, ideatore anche dell’allestimento museale, interessarono dal 2004 anche l’ala ovest della costruzione, che dal 2019 ospita una delle 9 sedi regionali di Lazio Innova.

Il Palazzo è inoltre disponibile oggi per iniziative di vario genere quali: conferenze, assemblee, mostre temporanee, concerti, matrimoni e altre attività compatibili con il rispetto storico artistico della dimora.


MUSEO DEL GIOCATTOLO

ospitato in 12 sale espositive del cinquecentesco Palazzo Rospigliosi

museo del giocattolo

Il Museo del Giocattolo Raccoglie al suo interno giocattoli dalla prima metà dell’Ottocento fino agli anni Ottanta del Novecento, consentendo al grande pubblico di tutte le età occasioni di scambio, approfondimento e interazione con una tipologia di oggetto che, più di tanti altri, interpreta l’immaginario collettivo.

Il Museo del Giocattolo non vuole essere un semplice custode di reperti storici, ma un contenitore vivo e ricco di iniziative per favorire riflessioni, creatività, nostalgie e proposte, promuovendo ed ospitando attività culturali e didattiche, convegni, seminari, mostre temporanee, spettacoli, così come tutta l’Istituzione.

Il percorso museale intende raccontare non solo la realtà percepita dagli occhi dei più piccoli, ma la nostra stessa memoria che si snoda attraverso le forme dei magici oggetti che popolano le vetrine e gli spazi del Museo, andando a creare una sinergia con l’aspetto demo antropologico che ci circonda.

Una particolare attenzione da parte del Museo è volta alla diffusione, presso le più giovani generazioni, del significato dei giocattoli esposti, che viene approfondito attraverso la scoperta delle caratteristiche tecniche, meccaniche e costruttive.

Oltre all’aspetto museale, l’intento del Museo è quello di promuovere attività didattiche e di laboratorio, nel corso delle quali vengono trasmesse le tecniche di costruzione di giocattoli, stimolando così la fantasia e l’abilità manuale dei più giovani, creando così un’interesse verso la scoperta. Date anche le necessità delle nuove generazioni, all’interno del Museo si trovano anche percorsi digitali da poter vivere durante le nostre visite che variano in base alle fasce di età dei nostri ospiti.

 

 * LA PRESIDENTE

ANDREA CELESTE PERONTI

andrea celeste perontiCome da Regolamento interno, l’Istituzione prevede un Consiglio di Amministrazione presieduto da un Presidente, da dicembre 2020 tale ruolo è ricoperto dalla Dott.ssa Andrea Celeste Peronti. Laureata in Beni Culturali, specializzata in Dirigenza Scolastica e poi in Management e Governo della Scuola. Oggi continua a studiare per completare il suo percorso in ambito artistico e per approfondire l’ambito delle neuroscienze umanistiche. È attualmente impegnata come docente di filosofia e storia nella scuola secondaria di secondo grado.

Nella sua filosofia di vita e in particolare nella mission di Palazzo Rospigliosi non si ferma solo all’aspetto storico e artistico, ma ci tiene ad evidenziare l’importanza della realtà attuale e nel lavoro di team tra i dipendenti, poiché crede che il lavoro in equipe e in sinergia con il territorio stesso possa portare solo a grandi risultati, si pensi all’ottimo risultato ottenuto nei mesi di aprile e maggio 2023 dove ogni giorno Palazzo Rospigliosi e il Museo del Giocattolo ha ospitato 300 bambini grazie all’iniziativa del Pic Nic delle Scienze in cooperazione e realizzazione con l’Associazione culturale Le Muse di Archimede e l’Università di Tor Vergata.

È intenta spesso a cercare tra le strade, i palazzi e le piazze gli sguardi che ci uniscono e ci ricongiungono all’essenza primaria che ci ha resi umani, quasi come segno speranzoso che in un mondo che “corre”, c’è ancora spazio e tempo per restare umili, per guardarci dentro e per guardare l’altro con più empatia, cercando quell’infinito che tanto cerchiamo nel caos e che invece è negli occhi del nostro vicino.

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