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Intervista a Igino Macchi, Sindaco di Palestrina

Intervista a Igino Macchi, Sindaco di Palestrina
  • Il campo largo del Partito Democratico vince le elezioni in quasi tutta Italia, compresa Palestrina dove si costruisce un campo molto largo per vincere sulle destre. Questo viene premiato dagli elettori, però sembra molto vicino all’idea dell’ex Segretario Zingaretti e molto lontano dall’idea della Segretaria Schlein che invece vorrebbe un partito molto identitario alleato solo il Movimento 5 Stelle. Da Palestrina pensa che nascerà il rilancio del nuovo campo largo nel Lazio?

Noi abbiamo lavorato in questo senso partendo con le primarie, ovvero con un’iniziativa democratica, con cui ci siamo confrontati io ed Emiliano Fatello, chiedendo ai cittadini di esprimersi sulla scelta del candidato Sindaco. È stato il primo atto rispetto al quale abbiamo avuto un grande successo perché più di duemila persone hanno partecipato al voto. Già da lì è nato un rapporto con la prima lista collegata e poi è avvenuta la costruzione di una coalizione all’interno della quale ci sono altre liste: ad esempio la lista Macchi in cui troviamo tutta una serie di persone e identità politiche che hanno manifestato l’interesse di partecipare; poi la lista Palestrina Popolare dove anche lì abbiamo messo insieme tutta una serie di forze che abbiamo recuperato sia nel mondo civile ma anche da un punto di vista politico. Abbiamo fatto un bel lavoro e dall’inizio, sulla base di un programma che abbiamo subito composto, ci siamo messi al lavoro per costruire e mandare avanti queste alleanze. È andato tutto secondo le prospettive e secondo ciò che ci eravamo posti.

  • Avrà in consiglio comunale 2 diverse opposizioni, come si comporterà?

Anche mantenendo lo spirito con il quale sono partito, che è quello della partecipazione rivolta ai cittadini che debbono essere i protagonisti del rapporto perché fino ad oggi sono sempre stati messi da parte sentendosi esclusi dalla politica e dal rapporto con essa, ho interesse a sviluppare un rapporto anche all’interno del consiglio comunale con le forze che mi piace chiamare minoritarie piuttosto che con il termine “opposizione”: noi siamo stati tutti eletti dai cittadini che hanno manifestato una loro preferenza per l’uno o per l’altro e dobbiamo rispettare in questo senso il loro volere anche chi oggi non si trova ad amministrare nella maggioranza ma è parte comunque del consiglio comunale e che ha tutto il diritto di partecipare. Io darò loro tutte le possibilità che ci sono per poter contribuire alla risoluzione dei problemi e a partecipare alle idee, alle progettualità e a tutto ciò che può essere messo in campo. Sono molto disponibile con tutti soprattutto nel rispetto del voto dei cittadini partendo da quello che per me è sacrosanto: l’ascolto.

  • Quali sono le prime 3 cose che vuole realizzare per Palestrina?

È importante intanto ricostruire il rapporto all’interno della macchina amministrativa per poter avere la possibilità di mettere mano al programma della nuova amministrazione. In questi ultimi tempi ci sono stati degli sfaldamenti all’interno degli uffici, situazioni di malessere nelle varie aree soprattutto in quella tecnica, adesso c’è bisogno di ridare una fiducia ai dipendenti per lavorare tranquilli e con serenità. Quindi la prima cosa che mi pongo è quella di parlare con tutti i dipendenti dando loro la massima disponibilità e copertura per renderli tranquilli e metterli nella condizione di poter lavorare a servizio dei cittadini e dell’amministrazione rigenerando il senso di collettività all’interno.

Poi ci sono molte cose per le quali c’è una rappresentazione di necessità di interventi da parte dei cittadini. Partiamo dalle cose più semplici come l’arredo urbano soprattutto nelle aree dei parchi, del centro storico e tutte quelle zone in cui c’è bisogno di immediati interventi.

Ripristino di tutte quelle strutture che ad oggi sono chiuse, il cinema principe, una struttura che deve riavere subito il proprio ruolo nell’ambito della cultura, importantissima per Palelstrina anche dal punto di vista turistico.

Non lasciando indietro la sostenibilità verso le persone più deboli e la sanità: io sono stato assessore ai servizi sociali ed è un aspetto molto importante per me. L’ascolto, come dicevo prima, per me è fondamentale: bisogna stare vicini alle persone più deboli e cercare di portare avanti le politiche sociali rivolte al sostegno delle persone meno abbienti.

In ordine vedremo come impostare il  lavoro, queste sono le nostre idee e su queste ci impegneremo per portarle a termine tenendo conto delle necessità e delle urgenze che troveremo una volta insediati.

  • Dopo un anno di commissariamento la città ha bisogno di risposte. Lei pensa di costruire una giunta tutta politica o introdurrà anche qualche tecnico?

No, voglio mantenere l’impegno allo stesso modo in cui ho deciso di non fare apparentamenti: rimanere come siamo partiti e decidere con le quattro liste. Da quello che è scaturito dai voti, noi abbiamo 10 consiglieri di cui 4 al PD e 2 per ogni altra lista. All’interno di questo, secondo quello che ci siamo detti, ci sono le rispettive quote di assessori: uno per ogni lista civica e due al Partito Democratico. Adesso insieme decideremo come affrontare questo problema, ora mi sto occupando di riconfermare ciò che è stato detto all’inizio e quindi di avere una giunta che verrà decisa dalle liste. Aspetto il contributo degli altri, si deciderà in queste ore.

  • Ha già idea sul vicesindaco?

Si, nella sfida delle primarie è stato concertato in un confronto democratico e politico che chi le vinceva sarebbe stato il candidato Sindaco e a chi perdeva, in caso di vittoria alle amministrative, sarebbe toccato il Vicesindaco.

  • Vuole aggiungere altro?

Un ringraziamento a tutti coloro che mi sono stati vicino del mio staff, ai giovani che, a loro volta, mi hanno sentire giovane e mi hanno dato un contributo enorme. Ringrazio i cittadini che hanno partecipato al voto e soprattutto tutti i candidati che si sono impegnati per portare questo risultato. Un merito a tutti i candidati Sindaci per la compostezza e la linearità rispetto alla campagna elettorale: non ci sono schiamazzi, parolacce o comportamenti strani, un comportamento che merita di essere preso in considerazione come esempio per tutte le altre campagne elettorali.


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