Cookie Consent by Popupsmart Website
Settembre 08, 2024

LEADER BOARD 728x90

LEADER BOARD 728x90

AUTONOMIA DIFFERENZIATA - Il commento di Davide Santonastaso, sindaco di Fiano Romano

AUTONOMIA DIFFERENZIATA - Il commento di Davide Santonastaso, sindaco di Fiano Romano

Il Parlamento Italiano negli scorsi giorni ha approvato il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata.

È utile per prima cosa comprendere in cosa consista questa nuova norma:

l’autonomia differenziata non è altro che il riconoscimento, da parte dello Stato, dell’attribuzione a una regione a statuto ordinario di autonomia legislativa sulle materie di competenza concorrente e in tre casi di materie di competenza esclusiva dello Stato. Insieme alle competenze, le regioni possono anche trattenere il gettito fiscale, che non sarebbe più distribuito su base nazionale a seconda delle necessità collettive.

Le materie in questione comprendono i rapporti internazionali e con l'Unione europea, il commercio con l'estero, la tutela e sicurezza del lavoro, l'istruzione, le professioni, la ricerca scientifica e tecnologica, la tutela della salute, l'alimentazione, l'ordinamento sportivo, la protezione civile, il governo del territorio, i porti e gli aeroporti civili, le grandi reti di trasporto e di navigazione, la comunicazione, l'energia, la previdenza complementare e integrativa, il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, la cultura e l'ambiente, le casse di risparmio e gli enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

È evidente come questa norma, dal mio punto di vista, violi prioritariamente il principio costituzionale di uguaglianza sostanziale, ovvero quel principio che recepisce quel concetto di fondo che sancisce che lo Stato debba garantire ogni cittadino partendo dalle necessità di ciascuno stabilendo che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Non sfugge pertanto come questa legge, invece, porterà a conseguenze diametralmente opposte dai dettami costituzionali citati, contribuendo ad aprire il divario tra nord e sud del paese e pertanto incentivando quelle disuguaglianze sociali che lo Stato avrebbe invece il compito di rimuovere. Ogni regione potrà trattenere le proprie imposte, senza alcuna suddivisione su base nazionale a seconda delle specifiche necessità dei territori, arrivando così ad un paradigma lapalissiano: le regioni ricche diventeranno sempre più ricche e quelle povere sempre più povere.

In più ciò verrà portato avanti demolendo qualsiasi concetto di unità nazionale: basti pensare a cosa può comportare l’autonomia regionale in materie fondamentali quali sanità e scuola.

In ambito sanitario i livelli essenziali di prestazione (lep) non verrebbero più definiti dallo Stato, ma dalle Regioni stesse, trattenendo le proprie imposte e portando così ad una “secessione dei ricchi”. Saranno molto fortunati coloro che si ammaleranno in Veneto e molto meno coloro che lo faranno in Calabria. Un divario che già esiste e che sarà notevolmente amplificato mettendo completamente in crisi il sistema sanitario pubblico del centro-sud.

Sulla scuola succederà la stessa cosa: l’istruzione sarà diversa a seconda della regione di appartenenza: risorse disuguali, programmi, sistemi di reclutamento territoriale e funzionamenti differenziati. Differenze che “si sovrappongono alle diseguaglianze sociali e di contesto, invece di compensarle”.

Una legge che nel gioco degli equilibri e di potere presenti nell’attuale maggioranza di governo va a favorire le posizioni di una Lega che non ha ancora abbandonato le sue velleità secessioniste. Gioco che però va completamente a demolire l’idea di unità nazionale ed i principi che ad essa susseguono come “l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.

Siccome però la nostra Costituzione, proprio all’art. 1 recita anche che “il potere appartiene al popolo” penso che tutti noi, indipendentemente dall’orientamento politico di appartenenza, dobbiamo essere protagonisti di una grande sollevazione popolare che ci porti con un referendum ad abolire questa legge e riaffermare i valori di unità, uguaglianza e solidarietà che sono da sempre i cardini del nostro Paese.


Stampa   Email
Image

UN NUOVO PERIODICO PER CONOSCERE
LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA

RM area metropolitana nasce come testata indipendente al servizio delle comunità della città metropolitana e dei suoi abitanti.

RM Area Metropolitana
Editore Biblio News Srls
P.IVA 16568201004
Via Degli Ontani, 14 - Roma (RM)
Tel. 06 23219372

Testata registrata presso il tribunale di Roma
al n. 55/2023

Direttore Responsabile
Tosto Antonino Pietro
tonino.tosto@rmareametropolitana.it

Direttore Editoriale
Pacifici Marco
marco.pacifici@rmareametropolitana.it

Responsabile del trattamento dei dati
Castro Carlin Mercedes

privacy@rmareametropolitana.it

Privacy Policy
Cookie Policy
Contatti