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Novembre 21, 2024

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GROTTAFERRATA aderisce alla rete dei comuni sostenibili. Dichiarazioni del Sindaco Di Bernardo, del Vice Sindaco Guerisoli e del Presidente Lucciarini.

GROTTAFERRATA aderisce alla rete dei comuni sostenibili. Dichiarazioni del Sindaco Di Bernardo, del Vice Sindaco Guerisoli e del Presidente Lucciarini.

di Giulia Spagnoli


Il Comune di Grottaferrata ha aderito alla Rete dei Comuni Sostenibili, un’Associazione che mira a supportare gli Enti Locali per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, un programma costituito da 17 goals (obiettivi) che a loro volta comprendono un totale di 169 target per raggiungere il “soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura tenendo insieme la dimensione ambientale, economica e sociale”.

Per questo la sostenibilità rappresenta un dovere sociale oltre che un'esigenza per ripensare alcuni principi, evidentemente fallimentari, che hanno guidato i processi di sviluppo economico e sociale degli ultimi decenni.

È una nuova prospettiva, seppur complessa, per descrivere e comprendere le caratteristiche e i meccanismi di riproduzione delle società contemporanee e affinché tale cambiamento si realizzi occorre un nuovo approccio culturale da parte della governance che è chiamata a mettere in campo azioni e strategie.

Il ruolo delle amministrazioni, soprattutto locali, è centrale nella programmazione di politiche sostenibili che tengano conto del soddisfacimento dei bisogni delle generazioni presenti e future.

 «La sostenibilità ambientale costituisce il cardine della politica di sviluppo del comune di Grottaferrata in coerenza con i contenuti del programma elettorale della coalizione che ha permesso di eleggere al primo turno il sindaco Mirko Di Bernardo. L' adesione alla Rete dei Comuni Sostenibili costituisce il naturale corollario per le opportunità che possono derivarne per migliorare la vivibilità del nostro territorio» - così in una nota Giovanni Guerisoli, Vicesindaco di Grottaferrata e Assessore al PNRR, fondi comunitari, politiche di finanziamento sovracomunale e territoriale, valorizzazione sociale dei beni pubblici assegnati A.N.B.S.C., tutela del territorio, ambiente, rifiuti, isola ecologica, transizione energetica, innovazione tecnologica e smart city.

Vicesindaco Giovanni Guerisoli

Giovanni Guerisoli, Vicesindaco di Grottaferrata

 

«L’Agenda 2030 dell’ONU ha guidato la redazione del nostro programma di mandato. Fare della sostenibilità il faro guida delle scelte strategiche della nostra Amministrazione è quindi in primis un impegno preso con la cittadinanza.

L’adesione alla Rete dei Comuni Sostenibili, che conta circa cento Enti locali in tutta Italia, certifica ulteriormente la nostra metodologia incentrata sullo sviluppo sostenibile, che caratterizza la realizzazione di importanti opere pubbliche (ex Mercato Coperto, ex Bazzica, Playground Inclusivo), la redazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale e la promozione ed il supporto ad iniziative dal basso che coinvolgono cittadini e associazioni.

Sarà inoltre un’opportunità di condivisione di buone pratiche, idee innovative e progetti con altri Comuni virtuosi.

Il cambiamento verso una società più sostenibile ed attenta passa dall’impegno delle comunità locali, che possono incidere concretamente sul benessere e sulla qualità della vita dei cittadini» così conclude in una dichiarazione Mirko Di Bernardo, Sindaco di Grottaferrata.

Mirko Di Bernardo

Mirko Di Bernardo, Sindaco di Grottaferrata (RM)

 

Ho approfondito il tema parlandone con Valerio Lucciarini De Vincenzi, Presidente della Rete dei Comuni Sostenibili.

Quale esigenza ha mosso la costituzione della Rete dei Comuni Sostenibili?

«Noi siamo partiti con la convinzione che per cercare di contaminare i cittadini in un modo più esteso possibile bisognasse dare protagonismo e centralità ai Comuni. Quando l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) parla di Agenda 2030 e di sostenibilità in senso generale si sottintende la necessità di territorializzare le politiche di sostenibilità ed è chiaro che questo può avvenire con un impegno diretto da parte degli Enti locali, e quindi i Comuni, le Città metropolitane e le Province.

Abbiamo lavorato due anni per capire quale potesse essere la cifra scientifica per poter misurare le politiche guardandole dentro una cornice di tendenza alla sostenibilità e abbiamo, in particolare grazie alla collaborazione con l’Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), lavorato e costruito 100 indicatori che possono essere misurati in modo scientifico in tutti i Comuni italiani, dal più grande al più piccolo. Un’altra cosa che ci sta a cuore è quella di rendere possibile la misurazione e il verificarsi delle politiche sulla sostenibilità attraverso la pianificazione amministrativa di tutti i Comuni anche quelli più piccoli, delle aree interne, quelle più in difficoltà e quelli meno organizzati. L’Associazione è nata proprio per questo tipo di esigenza».

Cosa rappresenta per un Ente Locale aderire all'associazione e perché dovrebbe aderirvi?

«Aderire alla Rete dei Comuni Sostenibili per un Ente locale rappresenta il responsabilizzarsi da parte del Sindaco, degli Assessori, del governo cittadino sulle politiche sulla sostenibilità. Significa cercare di generare una strategia sulla programmazione amministrativa che abbia una tendenza e guardi con attenzione ai temi della sostenibilità che coinvolgono tutto l’asset delle politiche territoriali. I servizi sociali, culturali, la promozione del territorio piuttosto che l’ambiente, la formazione, la parità di genere, tutto ciò che significa “pianificazione amministrativa” può essere configurato in una modalità che guardi la sostenibilità in modo assolutamente virtuoso.

Riteniamo che un Ente locale, attraverso questo tipo di approccio, possa anche generare una vera e propria strategia. Molto spesso negli Enti locali, gli amministratori sono presi dai problemi quotidiani, c’è sempre qualcosa che nasce ogni giorno, una problematica, un’esigenza, una necessità cui il Comune deve corrispondere e rispondere: senza una strategia di medio e lungo periodo, una strategia di consiliatura, diventa complicato generare virtuosismi e traguardare obiettivi.

Riteniamo che la strategia della sostenibilità possa essere di aiuto proprio alla produzione di un’attività amministrativa virtuosa».

La sostenibilità oggi rappresenta un paradigma fondamentale in cui orientare le politiche pubbliche. Quali sono i supporti e/o gli strumenti che vengono forniti dall'associazione ai Comuni?

«Lo strumento più importante, oltre a quello di accompagnare i Comuni nel rispetto e nella volontà di produrre e promuovere uno sviluppo sostenibile, è quello della relazione del Rapporto annuale. Noi andiamo a “cifrare” questi 100 indicatori, che ovviamente sono 100 indicatori che raggruppano e si rifanno ai 17 SDGs (Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030 e produciamo un documento scientifico. Attraverso questo documento il Comune può verificare l’azione che ha messo in campo e il risultato che ha prodotto. Nella possibilità di valutarne gli effetti, può cercare di emanciparli ancora di più o di incentivarli, può capire se ci sono correzioni da fare.

Io ho fatto il Sindaco 10 anni e, quando il mio successore aderì alla Rete dei Comuni Sostenibili, ho presieduto all’illustrazione del rapporto ed è stato per me molto interessante perché si genera sui dati degli ultimi 5 anni, quindi l’ultima parte della mia legislatura veniva coinvolta ed era molto interessante andare a vedere come azioni prettamente amministrative generassero un risultato di sostenibilità.

Questa, a mio modo di vedere, è la cosa più importante che noi mettiamo a disposizione dei Comuni.

Poi ci sono i momenti di confronto e quindi lo scambio di buone prassi ovvero generare una rete che metta in condizione i Comuni aderenti di verificare e guardare buone prassi che si fanno in altri Comuni e viceversa.

C’è inoltre un supporto e un accompagnamento rispetto a opportunità di carattere finanziario, bandi che determinano la programmazione, così come lo è per il PNRR - questo strumento finanziario di carattere straordinario che guarda alla sostenibilità così come per la programmazione settennale nuova della Commissione europea che genera opportunità di sostenibilità rispetto a bandi e a richieste di finanziamento. Rispetto a questo noi cerchiamo di supportare anche il Comune accompagnando e individuando quali possono essere le risorse e mettendo a disposizione una consolle in grado anche di sostenerli in questa direzione».

Mi potrebbe fare un commento sull'ingresso del Comune di Grottaferrata? Che valore rappresenta per l'associazione la sua adesione?

«L’adesione del Comune di Grottaferrata ha un valore molto importante e cerco di spiegarlo: innanzitutto è un valore perché quell’amministrazione, in quel particolare contesto cittadino ha deciso di aderire. Grottaferrata è il Comune che, se non erro, è tra i primi per reddito pro-capite, vuol dire che si parla di un livello di sostenibilità economica importante ed è un Comune dove c’è una grande densità di esercizi di ristorazione. Anche per questo settore, la produzione di una politica di sostenibilità può aiutare, accompagnare e vigilare anche sull’attività amministrativa. Non è secondaria, anzi è molto importante questa volontà di cogliere l’opportunità della sostenibilità da parte dell’amministrazione di Grottaferrata proprio perché lo si fa in un contesto evidentemente molto forte, dove c’è un’emancipazione economica importante e allo stesso tempo si vuole mettere nelle condizioni la collettività di misurarsi con le politiche di sostenibilità. È centrale, se vogliamo, questo tipo di configurazione che s’intende dare ed è per questo che va sostenuta in modo assolutamente determinato da parte nostra così come facciamo con gli altri Comuni, oggi con le Città metropolitane e con le Province”.

La sua produzione culturale è anche molto importante e non è secondaria: l’aspetto della sostenibilità si riconduce evidentemente alla promozione culturale. La produzione culturale è fondamentale per una realtà che sia maggiormente sostenibile perché significa avere più conoscenza, avere più capacità di poter attingere a strumenti del sapere necessari e quindi diventa intercorrelato».

Uno stimolo per gli altri Comuni che vogliono aderire?

«Noi non facciamo classifiche e riteniamo che un Comune diventi sostenibile nel momento in cui decide di aderire e quindi di mettere in pratica azioni che guardino alla sostenibilità.

Un Comune dovrebbe aderire a realtà come la nostra o ad altre (ma la nostra al momento è l’unica presente nel panorama europeo) proprio perché l’aiuto che può essere generato rispetto a questo tema diventa fondamentale. Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere le generazioni di soddisfare i propri, quindi se questa è la definizione dello sviluppo sostenibile è chiaro che le politiche di medio e di lungo periodo sono quelle guardano ad una responsabilizzazione e occorre verificarle in termini scientifici. È un aiuto sostanziale, direi fondamentale, e anche di grande prospettiva.

Il 29 febbraio e il 1° marzo ci sarà la seconda Assemblea Nazionale a Roma presso il teatro dei Ginnasi in Via delle Botteghe Oscure, 42. Sarà un momento al quale invito a partecipare anche i liberi cittadini a cui interessa questi temi e vogliono verificare cosa sia la sostenibilità meno predicata ma molto praticata».

 

Valerio Lucciarini De Vincenzi

Valerio Lucciarini De Vincenzi, Presidente della Rete dei Comuni Sostenibili

 

 


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