Un appuntamento storico, che rappresenta tradizione, storia e cultura e per questi motivi è necessario fare un salto nel passato per ritracciarne le origini e comprenderne i significati.
La Fiera che si svolge ogni anno nel mese di marzo trova le sue radici nelle feste religiose medievali alle quali accorrevano folle di fedeli con la necessità di ristorarsi. Grottaferrata, non ancora sviluppatosi come centro abitato, ospitava, quindi, mercanti di viveri e merci che potessero soddisfare le esigenze dei pellegrini.
La celebre Abbazia di San Nilo (inizialmente denominata di “Santa Maria di Grottaferrata”), fondata da San Nilo da Rossano nel 1004 (cinquanta anni prima dello scisma tra chiesa cristiana e ortodossa, mantiene ad oggi il rito bizantino-greco), divenne presto un luogo di culto importante. Questo spinse numerosi fedeli a visitarlo, in particolare in due giornate: il 25 marzo per la festa dell’Annunciazione di Maria e l’8 settembre per la festa per la Natività della Beata Vergine Maria. Infatti, nel 1024, vent’anni dopo la fondazione dell’Abbazia la chiesa fu annessa al Monastero e i pellegrinaggi divennero sempre più frequenti.
Assunse ancora più rilevanza quando, agli inizi del secolo XIII, due papi concessero importanti indulgenze a chi visitava la chiesa nelle domeniche e nelle feste della Madre di Dio la cui icona, salvatasi dall’incendio di Tuscolo, ancor oggi è presente sull’altare maggiore, luogo in cui fu qui trasferita.
La prima testimonianza scritta della fiera di Grottaferrata risale al 1463 nei Commentarii di Papa Pio II in cui descrive che “raramente la fiera termina senza un omicidio perché la plebe trasuda vino” (vino madente plebe, raro sine caede peraguntur). La prima attestazione della fiera di settembre risale invece ai primi anni del 1600 in cui viene ritratta in una tela di Agostino Tassi (nel secolo scorso, la data della sua esecuzione fu stranamente scelta come data iniziale convenzionale della Fiera di marzo).
Nella metà del ‘700 Papa Clemente XIII riconobbe ufficialmente le due fiere criptensi (quella di marzo e quella di settembre) concedendo la libertà di commercio ed esentandole da ogni tassa. Questo contribuì al fiorente sviluppo economico della città tanto che, negli anni del Grand Tour, fu meta di diversi viaggiatori stranieri di rilievo nel panorama culturale europeo.
Oggi la fiera di marzo ha assunto maggiore rilevanza tra le due, nonostante in passato non fosse così, e rappresenta un’importante vetrina internazionale per l’esposizione di macchinari agricoli. Della fiera di settembre, invece, rimane la rievocazione storica che si fa per l’occasione.
Si svolge nel piazzale adiacente all’Abbazia di San Nilo e gli spazi sono dedicati all’esposizione di prodotti agro-alimentari ma anche di abbigliamento e specialità made in Italy, mentre, nel padiglione dedicato, si svolgono numerosi eventi ed incontri culturali che richiamano i temi dell’agricoltura, dell’artigianato e delle culture dell’umanità.
La Fiera di svolge a Viale San Nilo, aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 21.00, ingresso libero tutti i giorni.
Di seguito il programma degli eventi
