▲ Sfilata dei carri, domenica 04 febbraio 2024
A Carnevale ci si dedicava a cibo, bevande e soprattutto divertimenti sfrenati. Nell'antica Roma si celebravano cerimonie pagane in onore del Dio Saturno: i Saturnali.
Il Dio Saturno avrebbe propiziato l’inizio dell’anno agricolo infatti, con questa ricorrenza, si intendeva salutare l’inverno ed accogliere la primavera e la fertilità con i festeggiamenti, durante i quali non vi era più differenza tra nobili e plebei, grazie all'uso delle maschere, indossate come difesa contro le potenze diaboliche ostili, con la speranza che avrebbero reso il futuro raccolto abbondante. Per gli antichi romani, Saturno era il Dio dell'età dell'oro, e indicava dunque un periodo felice in cui regnava l’uguaglianza.
Tutto ciò veniva festeggiato con balli, canti e tutto era fatto in chiave scherzosa, sovvertendo tutti gli obblighi sociali e di classe.
Nel Medioevo invece, i festeggiamenti lussuosi furono stati ridimensionati dalla Chiesa ed hanno lasciato spazio a rappresentazioni di compagnie di attori in maschera. Risalente proprio a questo periodo, in Italia non possiamo non ricordare il il Carnevale di Fano. Il primo documento che parla dei festeggiamenti di Carnevale a Fano risale al 1347, ed è custodito nella Sezione dell'Archivio di Stato della città di Fano. Da allora, questa festa, ha assunto caratteristiche sempre più specifiche e, nel 1871 fu creato un comitato per l'organizzazione del Carnevale che, ancora oggi, coinvolge migliaia di persone. Il momento più insito della festa era l’uccisione di un fantoccio, che rappresentava il capro espiatorio dei mali dell’anno passato e un buon augurio per il nuovo anno appena iniziato.
La tradizione dei travestimenti di Carnevale come la conosciamo oggi è legata dunque già alla cultura greco-romana: gli antichi greci difatti, durante i riti dionisiaci e i romani durante i saturnali avevano l'abitudine di mascherarsi per nascondere la propria identità. A feste di questo tipo, infatti, venivano sovvertite le gerarchie sociali e mantenere l'anonimato attraverso una maschera permetteva di trasgredire in piena libertà.
Alcune popolazioni arcaiche, invece, si servivano delle maschere per entrare in contatto con le energie della natura durante le cerimonie spirituali: in cambio di raccolti abbondati gli spiriti gli concedevano l'opportunità di divertirsi e fare festa.
Con il passare degli anni l'usanza non è stata abbandonata e, tuttora si fa tutto ciò che nel resto dell'anno non si ha il coraggio di fare, tra cui adornarsi di costumi originali e maschere di rilievo.
L’etimologia della parola maschera deriva dall'arabo "Mascarà", che significa: scherno, satira.
Nel teatro greco e in quello romano la maschera veniva usata dagli attori per sottolineare i tratti del personaggio che interpretavano. Nel XVI secolo si afferma in Italia la "Commedia dell'arte" e, uno dei temi ricorrenti, era la beffa del servo che riusciva ad avere la sua rivincita verso il potente. È in questo quadro che sui palcoscenici di Venezia nasce il personaggio Zanni (il servo zotico) che poi subirà diverse metamorfosi fino a diventare rappresentativo della figura del servo attraverso maschere della nostra tradizione come Arlecchino e Pulcinella e così inizierà il Carnevale che oggi conosciamo e festeggiamo.
E a Zagarolo?
A Zagarolo la festa del Carnevale ebbe inizio intorno agli anni Settanta del Novecento, quando l’amministrazione dell’epoca decise di unire le forze di tutte le associazioni e dar vita (come nelle città limitrofe) alla fatidica sfilata che oggi è divenuta molto attesa e in voga.
Durante quest’anno hanno partecipato alla consueta sfilata ben tredici associazioni e tantissimi cittadini, dai vestiti più particolari e simpatici. Nell’articolo stesso potrete vedere le foto anche della sfilata tenutasi durante la mattinata di giovedì grasso a cura delle scuole del territorio. Vedere così tanti bambini felici a travolgere la nostra città è una delle gioie più grandi.
Dovrebbe essere sempre un po’ carnevale per le nostre strade e si dovrebbe sempre respirare quell’aria di leggerezza e spensieratezza che si rispecchia nei bellissimi colori e negli occhi di ogni bambina e bambino che, a discapito degli adulti credono ancora in un mondo “diverso” che possa cacciar via i mali proprio come il Carnevale e purificare gli animi buoni.
E dato il maltempo della scorsa settimana il Carnevale a Zagarolo quest’anno si prolungherà anche il prossimo weekend, e allora v aspettiamo domenica 18 alle ore 15.30 nel Centro Storico.
▲ Giovedì grasso - sfilata dedicata alle scuole di Zagarolo.