Di Giulia Spagnoli
Ai Castelli Romani che dolce si prepara nelle feste natalizie? Senza dubbio il Panpepato! O sarebbe meglio dire panpapato? Pare infatti che in origine si chiamasse così perchè veniva donato al Papa e sembrerebbe che successivamente il suo nome abbia subìto delle variazioni per via di un ingrediente che gli regala un sapore leggermente piccante e particolarmente unico: il pepe!
Si tratta di un dolce sicuramente tipico del Centro Italia ma non è confondere infatti con quello di Ferrara o di Siena che presentano alcune differenze, seppur minime. Le sue origini rimangono comunque incerte e nebulose. C’è chi ritiene che abbia origini medievali e chi invece sostiene che risalga addirittura all’epoca dell’antica Roma quando ingredienti come il miele e la frutta secca erano sinonimo di ricchezza e prosperità, un ottimo augurio per l’inizio del nuovo anno! Poi nel periodo medievale, i pani speziati importati dall’Oriente, ne avrebbero influenzato la tradizione successiva e l’aggiunta del cioccolato nelle epoche successive ne avrebbe arricchito il sapore.
La sua tradizionale preparazione, che sembrerebbe si sia evoluta e tramandata nei secoli, è giunta fino ai nostri giorni e il panpepato continua a deliziare i palati durante le feste natalizie.
L’intensità del fondente, la croccantezza della frutta secca, la leggera piccantezza che avvolge il palato, il gusto incisivo, il colore scuro donatogli dal cioccolato, rendono il panpepato inconfondibile!
Si possono trovare numerose ricette ma quella dei Castelli Romani sembrerebbe essere l’originale:
- 500 g Farina 00
- 500 g frutta secca mista (noci, nocciole, mandorle)
- 125 ml Olio extravergine d’oliva
- 500 g Miele di acacia
- 70 g Frutta candita (cedro, arancia) facoltativa
- 1Noce moscata (grattugiata)
- 150 g Cioccolato fondente (grattugiato)
- 1 cucchiaino di Pepe nero (macinato)
Procedimento
Si inizia versando la farina, il miele e l’olio e mescolando per bene questi ingredienti.
Poi si procede aggiungendo, la noce moscata, il pepe e continuate ad amalgamare.
Tagliare a piccoli pezzi la frutta candita e aggiungere al tutto (è facoltativa, mia nonna, ad esempio non la metteva ma dipende dal gusto personale).
Grattugiate poi del buon cioccolato fondente e unitelo al composto insieme alla frutta secca. È consigliato tagliare a metà le noci (si amalgameranno meglio al composto e risulterà più omogeneo).
Poi bisognerà ungersi le mani con l’olio e, quando l’impasto sarà omogeneo, fare quattro panetti a cui dare poi una forma tondeggiante e leggermente schiacciata. A questo punto occorre adagiarli, ben distanziati, su una teglia rivestita di carta forno. Adesso bisognerà coprirli e lasciarli riposare per una intera notte in modo tale che si rapprenda tutto il composto.
Al mattino, se si saranno adagiati troppo, ungetevi di nuovo le mani e dategli di nuovo la forma. Andranno cotti in forno statico, 160° per due ore. Se vedete che la superficie si colorisce troppo, coprite con un foglio di alluminio. Una volta cotti, metterli a freddare su una gratella. Potrete mantenerli avvolti in carta velina che aiuterà a mantenerli morbidi. Si consiglia di farli con qualche giorno di anticipo, almeno 15/20 giorni prima. Inizialmente risulteranno un po’ duri ma con il passare dei giorni diventeranno sempre più morbidi.
Perfetti come regalo home made o da mangiare in compagnia durante le feste.
Dallo stesso impasto si possono ricavare anche i tipici “pepetti”.