Cookie Consent by Popupsmart Website
Settembre 08, 2024

LEADER BOARD 728x90

LEADER BOARD 728x90

Er giro de le sette chiese e er pranzo de Pasqua

Er giro de le sette chiese e er pranzo de Pasqua

Si avvicina la Pasqua e – come ogni anno – nei bar, supermercati, centri commerciali, pasticcerie si rinnova il trionfo di uova di cioccolato di tutte le dimensioni e del tipico dolce pasquale a forma di Colomba quest’anno elegantemente infiocchettate per proporsi come prodotto artigianale e attrarre il consumatore.

Inizia la Settimana Santa e riemergono i ricordi d’infanzia legati in modo particolare a mio nonno, bassino, sempre ben vestito, col suo Borsalino grigio e quel gesto quotidiano del pizzicotto sulla guancia che lui chiamava “scafetta”. Già dalla Domenica delle Palme mi ricordava:  

“Duccio, vié da nonno. (mi chiamo Edoardo ma lui mi chiamava Duccio e per tutti quello era il mio nome).  Allora come t’ho detto, durante la Settimana se visitano le sette chiese! Sette è il numero magico di Roma, perché? Te lo ricordi quello che t’ho spiegato?” E io – come un diligente scolaretto – rispondevo: perché sette so li Re de Roma, sette li colli e tanti altri sette che ce vorrebbero sette giorni pe raccontalli. “Bravo! Oggi tu vieni co nonno tuo che te porta a vedé li mejo posti de Roma. Stai pe pija la licenza elementare, ormai sei n’ometto e devi esse sempre più vojoso de conosce…chi non è curioso non va avanti. Ricordate che sotto li piedi e sopra la testa è come se ciavessi metà de li libri del mondo! Apri l’occhi e sfoglia…quello che nun capisci e non sai chiedilo, che nonno te racconta. Mettete er cappottino che ancora pe la primavera ciamanca.

E quel giorno per la prima volta iniziai il mio pellegrinaggio delle Sette Chiese. Noi abitavamo al Rione Monti vicino al Foro di Nerva. Prima di partire mio nonno si fermo a via Cavour dal Vini e olio Santarelli, ordinò il suo solito quartino e, come sempre, si bagno le mani con la scolatura e me le passò sui capelli dicendomi: “Questo te rinforza i capelli”. A Via degli Annibaldi prendemmo il tram (il 5) e ci avvicinammo a Santa Maria Maggiore, poi prendemmo via Merulana che “ce porta dritto dritto a San Giovanni in Laterano”. Lì mio nonno incontrò alcuni dei suoi amici abituali (un docente della Sapienza, un direttore d’orchestra, uno scrittore/sceneggiatore, un critico cinematografico che collaborava con un giornale della sera)  con i quali si intratteneva – sempre al vini e olio di via Cavour - in lunghe conversazioni su politica, arti, musica, cinema, ricette…e cento altri argomenti). Gli amici lo convinsero a proseguire il giro insieme. “Facciamo così, sennò sto regazzino se sviene dalla stanchezza e dalla fame, prendiamo la circolare andiamo a San Lorenzo fuori le mura, da lì torniamo indietro passiamo a Santa Croce in Gerusalemme e lì, vicino a Porta maggiore, c’è Alfredo er velletrano che cià il vino sincero e fa li mejo bucatini alla matriciana di Roma. Forza giovanotto che le altre tre chiese magari ce le facciamo domani… se po’ fa pure in due giorni”. Le descrizioni incrociate e i particolari, che tutti mi fornivano, delle opere d’arte e della storia delle chiese visitate  – che già erano iniziate a San Giovanni – allungarono il tempo di visita. Tutti volevano erudirmi. Il professore mise fine alle dissertazioni ricordando a tutti la sosta programmata dal velletrano. “Andiam di passo svelto prima che  Alfredo chiuda l’osteria e come scrisse, nel 1764, Carlo Goldoni nel suo componimento poetico “La visita delle sette chiese”:  Movendo il pie’ colla corona in mano / per il lungo, fangoso, arduo cammino, / meditando i mister da buon cristiano, / vo cogli occhi socchiusi e a capo chino”.

Mio nonno mi guardò e mi disse: non ti preoccupare domani ti racconto chi era Goldoni.

Poi finalmente seduti e – per concessione di mio nonno che mi vietò la solita, semplice pastasciutta - i miei primi, indimenticabili, bucatini alla matriciana. Tornai a casa stanchissimo ma contento perché il giorno dopo saremmo ripartiti per proseguire il nostro percorso delle Sette chiese che - dopo  San Sebastiano Fuori le Mura, San Paolo Fuori le Mura si sarebbe concluso nella meravigliosa basilica di  San Pietro in Vaticano.

“Dovevamo parti da qua da San Pietro, ma dà retta a nonno: la cosa più importante è capì perché se va dove noi scegliemo d’annà. Niente è scritto prima.  

Hai visto sto Michelangelo che t’ha progettato? Quella cupola è na cosa che te fa rimané senza fiato…pe nun parlà de quer po’ po’ de colonnato che ha fatto Bernini…viè annamo ar Vini e olio che me faccio er quartino e te sistemo sti capelli che oggi pare che ciai na spazzola in testa”.

In premio mi toccò una gazzosa.

“Domenica mattina - dopo che sabato a mezzanotte hanno sciolto le campane pe annunciare la resurrezione de Gesù  - se famo una colazione de Pasqua che te la ricordi fino a che campi. Tu sorella, sotto la guida di tua madre, ha già cominciato a disegnà le uova sode che poi ci mangiamo (ne hanno fatte cinquanta che basteranno fino a dopo la Pentecoste).

Tu padre dice che ha trovato la mejo corallina del mondo, un salame che è un burro. Poi nei piattoni grandi, che nonna tira fori solo pe Natale e pe Pasqua. ce trovamo e se mangnamo: la pizza de pasqua al formaggio, qualche bruschetta, na frittata coi carciofi, e – pe chi jé va, come se faceva a li tempi antichi - la coratella d’agnello con i carciofi… naturalmente ce sta pure na fettarella de Colomba e un pezzo de cioccolata dell’ovi de Pasqua… ma quelli io non li mangio pe tenemme leggero per il pranzo. St’anno nonna e mamma hanno esagerato, alla “godi popolo”! Dice che fanno le lasagne co le polpettine e du tagliatelle (fatte a mano) co li porcini,  la coratella coi carciofi, poi pe annà avanti – che se so fattò coce dar fornaro -n’abbacchietto co le patate, cianno aggiunto un po’ de costarelle a scottadito e, pe nun facce mancà niente, un po’ de costarelle  le fanno panate e fritte. Ce sarà un po’ vignarola co fave, piselli, carciofi, lattuga. ripassate in padella con aggiunta di guanciale. Infine pe festeggià come se deve la Santa Pasqua ciavemo la Crostate di ricotta – che siccome c’è chi la vo’ solo co la ricotta, chi co li canditi, chi co l’uvetta, chi co le gocce di cioccolato nonna ne ha fatte quattro che so tre giorni che impasta.

Quello che avanza nun se butta. Er giorno dopo a Pasquetta se portamo tutto da li frati a Caracalla che è pieno de fagottari come a noi e cianno un vino bbono, bbono, bbono!

Dopo questa sfilata di piatti mio nonno terminava sempre allo stesso modo: “Duccio, va bene a festeggià a mangià, a sta in famiglia in armonia, ma l’hai fatti i compiti? La scuola ricomincia e tra poco prendi la licenza elementare. È solo l’inizio…quando arriverai all’Università e sceglierai la facoltà che vorrai, magari Filosofia, io chissà dove starò ma tu studia, studia sempre e quanno vengono ste giornate ricordate sti belli pranzi e ste tavolate. Vèstete bene che alle Feste ce se presenta come se deve. Bello de nonno a sti capelli manco er vino j’abbasta, pare che hai preso la scossa…”.

Arriva Pasqua e, in ricordo di mio nonno, farò uno strappo alla regola: colazione pasquale con due fette di salame corallina, uovo sodo e pizza pasquale e a pranzo lasagne con polpettine e abbacchio con le patate. A cena solo frittata con carciofi. I dolci non dovrei ma una fettina di crostata con la ricotta ci sta bene.

Nonno, ho seguito i tuoi consigli: mi sono laureato in filosofia, scrivo per un giornale e pubblico libri. Tutti mi chiamano Edoardo e io mi sento sempre Duccio. I capelli sono sempre gli stessi, non s’abbassano: stanno dritti al vento…come te.  Buona Pasqua nonno!


Stampa   Email
Image

UN NUOVO PERIODICO PER CONOSCERE
LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA

RM area metropolitana nasce come testata indipendente al servizio delle comunità della città metropolitana e dei suoi abitanti.

RM Area Metropolitana
Editore Biblio News Srls
P.IVA 16568201004
Via Degli Ontani, 14 - Roma (RM)
Tel. 06 23219372

Testata registrata presso il tribunale di Roma
al n. 55/2023

Direttore Responsabile
Tosto Antonino Pietro
tonino.tosto@rmareametropolitana.it

Direttore Editoriale
Pacifici Marco
marco.pacifici@rmareametropolitana.it

Responsabile del trattamento dei dati
Castro Carlin Mercedes

privacy@rmareametropolitana.it

Privacy Policy
Cookie Policy
Contatti